Diritto allo studio - con Espérance Hakuzwimana
con Espérance Hakuzwimana, scrittrice, intellettuale e attivista, autrice di Tutta intera (2022) e Tra i bianchi di scuola. Voci per un'educazione accogliente (2024).
Coordina Silvana Visconti.
Con letture teatrali a cura di attrici e attori de Lo stagno di Goethe.
Espérance Hakuzwimana è una scrittrice, intellettuale e attivista di origini ruandesi. La sua opera indaga temi cruciali come la violenza, il trauma, la memoria e la ricostruzione di una società dopo un evento tragico. Nello scambio di sapere, saranno condivise esperienze personali e riflessioni sulla necessità di un’educazione inclusiva e accessibile, che superi le barriere e le diseguaglianze, favorendo il pieno sviluppo del potenziale di ogni individuo. Il diritto allo studio visto come strumento di emancipazione, soprattutto per coloro che hanno subito violenza e discriminazione, ponendo l'accento sull'importanza della memoria e della giustizia sociale.
Silvana Visconti è una "antica maestra", che partecipò al rinnovamento del sistema pedagogico con la sperimentazione del tempo pieno nella scuola elementare (anni '70 del secolo scorso).
Il Cortile dell'Antica Canonica si trova ad Albugnano in via Municipale (centro paese).
In caso di maltempo l'evento si terrà presso la Sala Camilla Serafino, via Roma 9, Albugnano (sopra l'Enoteca)
La partecipazione è gratuita, con possibilità di offerte libere a sostegno del Festival.
Cosa si intende per “scambio di sapere”?
Evoluzione della forma in cui avvenivano nell’edizione 2022, da QUADILA Festival 2023 in avanti gli scambi di sapere sono incontri di un’ora o più, nei quali depositarie/i di un sapere, una conoscenza riferita a un personaggio, a un’azione, un tema particolare, la espongono pubblicamente. Spesso sono accompagnate/i da drammaturghe/i e/o attrici e attori che si mettono in gioco avventurosamente: domandano, interloquiscono, commentano, leggono brani a mo’ di epilogo o semplicemente ascoltano; e prendono l’impegno di stilare in seguito (mentalmente o per iscritto) il “diario di un incontro”, da cui pure si faranno condizionare nel loro lavoro futuro; sulla scia dell’idea di “storyplaying“, provano a vivere una sorta di baratto, una scintilla di scambio culturale, per la quale è coronamento indispensabile la presenza del pubblico, a sua volta protagonista dell’incontro.